Ricevere un avviso o una contestazione per bancarotta è un momento critico sia per gli amministratori sia per i soci di un’impresa.
Le indagini di solito iniziano dopo l’apertura di una procedura concorsuale e riguardano decisioni prese in passato, come pagamenti fatti solo ad alcuni fornitori, spostamenti di denaro tra aziende collegate, contabilità incompleta, beni non correttamente registrati o usciti dal patrimonio.
Ciò non significa automaticamente che ci sia un reato, ma per questo è importante muoversi subito per difendersi dalle accuse di bancarotta.
Bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice
La legge distingue fra bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice.
La prima è più grave e presuppone condotte volontarie dannose per i creditori (per esempio distrazioni di beni, contabilità falsa, artifici sui documenti).
La seconda riguarda comportamenti meno intenzionali (cattiva gestione, imprudenza, violazioni di doveri amministrativi).
Capire quale accusa è stata fatta è importante: dimostrare che si tratta di scelte imprenditoriali sbagliate ma non di comportamenti fraudolenti può alleggerire notevolmente la situazione di amministratori e soci coinvolti.
Difesa dalle accuse di bancarotta
Nella difesa da un’accusa di bancarotta, il punto di partenza è l’analisi della documentazione aziendale e delle contestazioni mosse.
In genere si procede così:
- esame delle accuse: capire con precisione quali fatti vengono contestati (bancarotta fraudolenta o semplice, operazioni specifiche, mancanza di libri contabili);
- raccolta dei documenti: recuperare bilanci, registri contabili, estratti conto e ogni elemento utile per ricostruire la gestione aziendale;
- consulenza tecnica: coinvolgere un commercialista o un revisore per una ricostruzione dettagliata della situazione finanziaria, così da mettere in evidenza eventuali errori dell’accusa o la mancanza di dolo;
- strategia legale: con un avvocato specializzato si studiano le opzioni difensive (dimostrare che si tratta di scelte economiche sbagliate ma non illecite, contestare le prove o richiedere attenuanti);
- tempestività: agire subito è fondamentale per evitare che le indagini portino a conclusioni sbagliate o che non possono essere contestate.
Il ruolo dell’avvocato nelle accuse di bancarotta
Un difensore con esperienza in diritto penale fallimentare, oggi connesso con il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, rappresenta il primo alleato sia per gli amministratori sia per i soci che affrontano un’accusa di bancarotta.
Professionisti di questo tipo, come gli avvocati Buggea & Melendez, conoscono le dinamiche tra procedure concorsuali, responsabilità degli amministratori e indagini penali, riuscendo a individuare subito gli elementi critici da contestare.
Grazie alla loro competenza, possono coordinare consulenti tecnici, analizzare la documentazione contabile e pianificare una strategia difensiva mirata.
La scelta di un avvocato specializzato è quindi determinante per costruire una linea difensiva solida e ridurre i rischi di condanna.














