Vertenze sindacali

Consulenza legale per vertenze sindacali sul luogo di lavoro

La controversia o vertenza in materia di lavoro, impropriamente chiamata anche “vertenza sindacale”, è il contrasto che nasce tra lavoratore e datore di lavoro quando il datore di lavoro non riconosce o viola la normativa, il Contratto Collettivo Nazionale o i diritti del lavoratore (per esempio licenziamento, mancati pagamenti, mancato rispetto delle condizioni di salute, di godimento di ferie e permessi, mobbing).

È uno strumento del lavoratore per difendere i propri diritti durante o al termine del rapporto di lavoro e contestare una decisione del datore di lavoro.

Le controversie possono essere individuali o collettive. Sono individuali quando il contrasto nasce tra datore di lavoro e singolo lavoratore; sono collettive quando nascono da situazioni endemiche di contrapposizione tra datore di lavoro e l’intera forza lavoro circa l’applicazione dei contratti collettivi.

La vertenza sindacale è una forma di procedura extragiudiziale, ovvero una comunicazione formale con cui si apre la strada alla risoluzione del conflitto in via bonaria con il fine di giungere a un accordo prima di dare avvio a un processo.
Se il lavoratore ritiene che il datore di lavoro non rispetti i suoi diritti, per far cessare tale situazione ed eventualmente ottenere un risarcimento, il lavoratore può rivolgersi a un’organizzazione sindacale o a un avvocato.

Seppur consigliato al fine di tutelare al meglio i propri diritti, l’intervento di un avvocato di fiducia non è obbligatorio nella prima fase della vertenza sindacale e il lavoratore può essere assistito dal sindacato di categoria.
Dopo aver analizzato i diritti oggetto della controversia, si procede con un tentativo di conciliazione tra lavoratore e datore di lavoro.

Viene quindi scritta e spedita una lettera di vertenza al datore di lavoro nella quale vengono contestati i comportamenti non rispettosi nei confronti del lavoratore, riportando le norme che si ritengono violate e si propone un accordo.

Nel caso in cui le parti giungano a una conciliazione, la vertenza si conclude con un verbale di accordo sottoscritto in sede protetta (sindacato, università, negoziazione assistita).

Se invece il datore di lavoro non accetta la conciliazione, il lavoratore potrà rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto del lavoro di sua fiducia per agire legalmente per il riconoscimento dei suoi diritti e citare in giudizio il datore di lavoro dinanzi al Giudice del lavoro.

L’avvocato, valutato il caso, potrà consigliare al proprio assistito il modo migliore di procedere.
Il Tribunale del lavoro valuterà le prove e stabilirà se i diritti del lavoratore sono stati violati; in caso affermativo determinerà le misure necessarie, che includono risarcimenti o reintegrazione nel posto di lavoro.
Per contro, anche il datore di lavoro, per difendersi da una vertenza sindacale, dovrà essere assistito da un avvocato, principalmente per provare che le inadempienze che gli vengono attribuite non corrispondano al vero o comunque di aver rispettato la normativa di settore.

Se avete bisogno di chiarimenti o necessitate di assistenza in materia di vertenze sindacali, non esitate a contattare lo Studio legale Buggea & Melendez, che potrà darvi tutto il supporto necessario per risolvere nel modo migliore e più conveniente una vertenza in materia di lavoro.

Se avete bisogno di una consulenza legale relativa al diritto del lavoro, potete contattare lo Studio Buggea & Melendez al +39 0656556251 o inviando una mail a info@buggeamelendez.com